Federico di  Giorgi

Federico di Giorgi

Un libro al mese: incontri di resistenza letteraria.

Pubblicato in Blog & News

La passione per la lettura? Riabilita spazi e tempi del passato o del futuro, curando vecchie ferite e la solitudine del presente! Giunge improvvisa a qualsiasi età, portando con sè una ventata di immaginazione ritrovata.

Con questo spirito prende avvio Un libro al mese: incontri di resistenza letteraria, rassegna culturale organizzata dalla Biblioteca di San Gregorio nelle Alpi in collaborazione con l'amministrazione comunale e la locale Pro Loco.

L'attore e regista Roberto Faoro coadiuvato da un gruppo di lettori, presenterà al pubblico in sala sotto forma di narrazione - spettacolo tre diversi testi d'autore:

  • venerdì 21 aprile ore 20:30 Sala Tina Merlin San Gregorio nelle Alpi "Il signore delle mosche" di W. Golding.
  • venerdì 12 maggio ore 20:30 Sala Tina Merlin San Gregorio nelle Alpi "Una stanza tutta per sè" di V. Woolf.
  • giovedì 22 giugno ore 20:30 Sala Tina Merlin San Gregorio nelle Alpi "Diario di scuola" di D. Pennac.

Info & iscrizioni: 3333242172 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il signore delle mosche - William Golding.

La scoperta del male, la perdita dell'innocenza! Nel pieno svolgimento di un conflitto planetario, un aereo precipita improvvisamente su un'isola deserta. All'accaduto sopravvivono solamente alcuni ragazzi inglesi, provenienti dalle migliori famiglie borghesi. 

Questi provano fin da subito a riorganizzarsi senza il controllo degli adulti. I primi rudimentali tentativi di dare vita a una società ordinata riscuotono esiti positivi, ma presto non mancheranno conflitti che daranno adito a tensioni latenti, paure irrazionali e comportamenti asociali.

Lo scenario paradisiaco dell'isola tropicale si trasformerà in un vero e proprio inferno, che metterà a nudo gli aspetti più selvaggi e bestiali della natura umana.

Il Signore delle mosche rappresenta senza dubbio il manifesto della politica del suo autore, che può essere riassunta in questa frase: "Gli uomini producono il male come le api producono il miele".

Scritto nel lontano 1952, il testo fu pubblicato due anni dopo, non riscuotendo molto successo: negli USA vendette meno di 3.000 copie nel 1955, prima di andare letteralmente esaurito.

Successivamente l'opera divenne un bestseller con oltre 14 milioni di copie vendute nei soli paesi anglofoni, favorito anche dal grande successo ottenuto dalla pubblicazione in edizione economica negli Stati Uniti nel 1959. 

Video presentazione rassegna: https://youtu.be/gKNn8bnKUY4

 

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Io ci credo ciecamente!

Pubblicato in Cabaret

Io ci credo ciecamente!

Ovvero comicità della cronaca locale.
Uno spettacolo deficiente!

Il delirio della cronaca ovvero la cronaca delirante del mondo bellunese - veneto. Lo spettacolo è dedicato all'attualità locale, soprattutto bellunese. La principale fonte di ispirazione è il Gazzettino, ma non solo, anche il Corriere delle Alpi, il Mattino di Padova e la Tribuna di Treviso.

Chi di noi, non è scoppiato a ridere almeno una volta leggendo certi titoli, certe interviste, certi errori. Il giornale è una pagina del mondo, in esso si congela attraverso la stampa lo specchio dei tempi, in particolare della realtà veneto - bellunese con i suoi tic, le sue manie, i tormentoni, i luoghi comuni.

Il giornale deve vendere, tutti vogliono apparire, rilasciare interviste, far sentire che ci sono, una specie di grande fratello di carta e allora a volte si sconfina nell'assurdo e nel comico. 

Questo spettacolo, nel quale leggo, interpreto e straparlo partendo dagli articoli di giornale che ho davanti diventa anche l'occasione per rovesciare la realtà a 360 gradi e allora il giornale diventa un pretesto per ridere.

Grazie a tutti e buona visione!

 

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La mamma di Arlecchino non dorme mai.

Pubblicato in Teatro

La mamma di Arlecchino non dorme mai.
Un atto d'amore.

Di e con: Roberto Faoro.
Drammaturgia, regia, scenografia: Mirko Artuso.

Spesso la vita ci capovolge. Da genitori si ritorna figli e da figli ci si ritrova ad essere genitori. Prendersi cura di chi ci ha dato la vita non è una cosa semplice, soprattutto se gli anni trascorsi insieme sono stati burrascosi. 

Un attore di mezza età si prende cura della mamma ormai anziana. Si lascia andare ai ricordi fino a confondere i suoi con quelli del personaggio che interpreta. Sono momenti di tenerezza, di rabbia e di spensieratezza. Piccoli trucchi per convivere, possibilmente in serenità.

Arlecchino e sua madre, l'attore e i suoi fantasmi. Mi sono sempre chiesto come poteva essere la mamma di Arlecchino, di quali stratagemmi si sia servita per allevare uno scavezzacollo come lui.

La risposta l'abbiamo trovata dai racconti ironici, pungenti, a tratti struggenti di Roberto Faoro, da questa sua intimità riemersa nella scrittura e dalle tante improvvisazioni fatte insieme.

La lingua del teatro, la lingua madre, la lingua dei sentimenti, il dialetto. Un racconto di sopravvivenza e di amore.

Il teatro nel teatro, la maschera e il suo doppio, l'intimità di un rapporto umano allo specchio in cui tutti, riflettendoci, possiamo riconoscerci nella nostra personale esperienza di genitore o di figlio. 

 

" Un testo pieno di tenerezza, ma anche di crudezza, spiritoso ma anche amaro, scritto con garbo ma senza sconti per nessuno. Ed è anche innovativo nel mescolare i ricordi e le esperienze dell'attore con quelle di un personaggio archetipico come Arlecchino".
Claudia Cannella - Direttrice di Hystrio.

"Fra tenerezza e ruvidezza, fra crudeli attestazioni d'amore e titanici atti di gratitudine, Roberto Faoro compie qualcosa di più che un'opera autobiografica: ci guida all'accettazione di un mondo degli affetti... e ci conferma che il miglior atto d'amore è un esercizio di verità. E non può essere che teatrale, proprio per questo."
Un lavoro bello, caldo, emozionante. 
Roberto Cuppone - 18 aprile 2022.
Professore associato di Antropologia Teatrale all'Università di Genova. Autore e regista. 

"Bella trovata drammaturgica".
Prof. Paolo Puppa.
Docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo. Direttore del Dipartimento all'Università di Venezia. Autore e critico teatrale. 

Vuoi proporre questo struggente spettacolo, in occasione della prossima stagione teatrale? Contatta subito il Centro Teatrale Da Ponte di Vittorio Veneto (TV). Info: 0438 550511 | + 39 347 1539184 

Foto: Arcangelo Piai - Fotografo. 

 

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Sogno di una Felice Europa. Feltre 26 agosto 2022.

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Roberto Faoro? Si appresta a portare in scena venerdì 26 agosto 2022 alle ore 21:00 all'Auditorium dell'Istituto Canossiano Vittorino da Feltre, lo spettacolo Sogno di una Felice Europa! La rappresentazione rientra all'interno delle molteplici iniziative promosse dal progetto "ImagE50 - Immaginare il futuro: percorso in otto tappe verso l'Europa del 2050, che ha come finalità riflettere sul ruolo dell'Unione Europea e sul relativo senso di appartenenza dei suoi popoli, sondando il terreno su ciò che li accomuna e divide. Sulle differenze ritenute la vera forza dell'integrazione comunitaria, ma anche sugli stereotipi che, al tempo stesso, raccontano come ciascun individuo percepisce i propri fratelli europei.

Sogno di una Felice Europa.
Scritto e interpretato da Roberto Faoro.
Venerdì 26 agosto 2022 ore 21:00.
Auditorium Istituto Canossiano Vittorino da Feltre.

Senza voler insegnare nulla a nessuno, l'attore e regista feltrino Roberto Faoro cercherà di far compiere al pubblico in sala una profonda analisi e riflessione personale sull'incerto e delicato ruolo dell'Unione Europea dalla sua nascita ad oggi, raccontando tra momenti ironici e più seri e impegnativi le principali differenze che esistono tra singole Nazioni, senza mai tralasciare l'importanza che riveste il senso di appartenenza, condivisione e integrazione fra popoli.

L'intento dello spettacolo che trae spunto dai testi letterari "La Cavalcata di Don Chisciotte" e "Paradosso Europa", non è certo quello di rimarcare vecchie divisioni o contrasti, ma condividere e far conoscere le differenti visioni e identità, nella ferma convinzione che la forza del gruppo non annulla il singolo, ma lo protegge e lo integra valorizzandolo al massimo.

Lungo il percorso si incontrano toreri spagnoli e picciotti italiani, monarchici inglesi e ciclisti belgi, lavoratori polacchi, bevitori tedeschi e poeti francesi. L'avvincente spettacolo si conclude con un monologo nel quale Faoro cerca di tracciare un possibile scorcio su cosa ci attende in futuro, inseguendo la realtà e il sogno convinto che mente e cuore debbano viaggiare uniti, per fornire una visione ancora più scientifica e poetica delle cose, che da un lato rimanga ben ancorata a terra, ma che abbia anche la capacità di guardare e rivolgersi al cielo, libera da falsi pregiudizi, ideologie e clichè.

Sogno di una Felice Europa vede l'accompagnamento dal vivo del musicista Piero Bolzan, oltre alla collaborazione di Valerio Scremin per l'impianto audio e luci, di Andrea Cecchella quale voce fuori campo e, infine, di Gianluigi De Monego per la scenografia e il disegno. 

 

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