Federico di  Giorgi

Federico di Giorgi

Intervista online a Tindaro Granata.

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Venerdì 16 aprile 2021 segui l'intervista online all'attore Tindaro Granata, che ha conquistato la scena nazionale con lo spettacolo "Antropolaroid", condotta dal Presidente dell'Associazione Culturale Teatro del Cuore di Feltre e Belluno Roberto Faoro

Collegati alle ore 21.00 sulla pagina Facebook o canale YouTube di Dolomiti Hub, co-organizzatore dei tre incontri: A Proposito del Teatro.

Link per seguire l'evento online

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Canale YouTube Dolomiti Hub: www.youtube.com/channel/UCBtAbL6s6WYEPU6nFaKmGpQ/videos

BUONA VISIONE! 

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"A proposito del Teatro". Tre interviste a personalità illustri del settore.

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In attesa della futura riapertura dei teatri e della ripresa degli spettacoli dal vivo, l'Associazione Culturale Teatro del Cuore di Feltre e Belluno e Dolomiti Lab S.r.l. Impresa Sociale, ente del terzo settore che ha aperto lo spazio d'innovazione Dolomiti Hub a Fonzaso, organizzano insieme un'occasione di dialogo e approfondimento sul mondo del teatro e dello spettacolo italiano, attraverso alcune tra le sue personalità più rilevanti. 

L'associazione Culturale Teatro del Cuore promuove da oltre vent'anni la cultura teatrale nel territorio delle Dolomiti Bellunesi organizzando corsi di teatro, di lettura espressiva, dizione e scrittura creativa per adulti e giovani. 

Dolomiti Hub, invece, nonostante sia nato solo nel 2020, ha già al proprio attivo un notevole palinsesto di eventi culturali, sia in presenza sia online, e nei prossimi mesi nell'ex opificio in via Monte Vallorca 9 a Fonzaso, dopo un percorso di rigenerazione in corso, aprirà anche una sala teatro e cinema. 

Dalla sinergia tra queste due realtà culturali e dalla comune considerazione del teatro come "arte dell'incontro" ed elemento di socialità culturale, nasce così una rassegna monotematica di tre eventi online, dal titolo "A Proposito del Teatro", che in tre venerdì sera di questo mese (16, 23 e 30 aprile) alle ore 21.00 vedrà come protagonisti un attore pluripremiato (Tindaro Granata), un pluripremiato regista (Alessandro Serra) e un importante critico teatrale (Claudia Cannella), tutti intervistati dal poliedrico attore, drammaturgo, regista e formatore feltrino Roberto Faoro.

Le conversazioni online, a cui si potrà partecipare gratuitamente collegandosi alla pagina Facebook o al canale Youtube di Dolomiti Hub, consentiranno al pubblico appassionato di teatro di guardare questo linguaggio artistico da una prospettiva diversa, oltrepassando la linea che divide palco e platea, ascoltando la voce di chi gli da forma come regista, attore o critico.  

 

Il programma

16 APRILE 2021 - ORE 21.00 INTERVISTA A TINDARO GRANATA.

Nato a Tindari (ME) nella seconda metà del 900, si diploma all'Istituto per Geometri di Patti e, appena ventenne, si imbarca su Nave Spica in qualità di Meccanico Artigliere. Dopo aver trascorso un anno in mare, nel 1999 si trasferisce nella Capitale con il sogno di iniziare a fare teatro. 

Pur non avendo alcuna formazione accademica, il suo percorso inizia nel 2002 con Massimo Ranieri, in occasione della messa in scena dello spettacolo "Pulcinella". A seguito di un grave incidente ad un ginocchio, fu costretto a sospendere la sua attività per un periodo di tempo prolungato, ricominciando con fatica, ma trovando sempre sulla strada professionisti che l'hanno aiutato a rimettersi in gioco, continuando a crescere. 

Nel 2009 si trasferisce a Milano dove incontra Carmelo Rifici, con il quale inizia una proficua collaborazione in diversi spettacoli come "Il Nemico" e "La Testa del Profeta" per il Festival di San Miniato, "Il Gatto con gli Stivali" e "Giulio Cesare" messi in scena al Piccolo Teatro di Milano, "Federa" di Euripide per il Festival del Dramma Antico di Siracusa. 

In veste di drammaturgo / regista / attore esordisce nel 2011 con "Antropolaroid" uno spettacolo sulla storia della sua famiglia, che gli vale la "Menzione Speciale" al concorso Borsa Teatrale Anna Pancirelli, il Premio "ANCT 2011" conferito dall'Associazione Nazionale dei Critici di Teatro come "Miglior Spettacolo d'Innovazione" e, infine, il Premio "Fersen" in qualità di attore creativo. 

23 APRILE 2021 - ORE 21.00 INTERVISTA AD ALESSANDRO SERRA.

Avvicinatosi al mondo del teatro attraverso gli esercizi di trascrizione per la scena delle opere cinematografiche di Ingmar Bergman, si forma come attore a partire dallo studio delle azioni fisiche e dei canti vibratori nel solco della tradizione di Grotowski, per poi arrivare alle leggi oggettive del movimento di scena trascritte da Mejercho'Id e Decroux

In seguito integra la sua formazione teatrale con le arti marziali, disciplina che pratica sin da giovanissimo. Nel frattempo si laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo all'Università la Sapienza di Roma, con una tesi sulla drammaturgia dell'immagine. 

Nel 1999 fonda la Compagnia TeatroPersona, con la quale comincia a mettere in scena le proprie opere che scrive e dirige, curandone scene, luci e costumi. Tra il 2006 e il 2011 il suo costante lavoro di ricerca sulla scena come puro fatto metrico, si concretizza in una trilogia del silenzio composta dagli spettacoli Beckett Box, Trattato dei Manichini (Premio ETI Nuove Creatività e Premio di Scrittura di Scena Lia La Pini) e Aure.

Nel 2009 prende forma la sua prima opera per l'infanzia, il Principe Mezzanotte, presentato in oltre 20 repliche in Italia e all'estero. 

Nel 2013 crea il "Grande Viaggio" (Premio del Pubblico al FIT Festival di Lugano), mentre nel 2015 L'Ombra della Sera" e "H+G", premio Eolo 2015. 

Ma il successo della sua carriera arriva nel 2017 con lo spettacolo "Macbettu", tratto dall'opera di Shakespeare e recitato in lingua sarda, che gli vale il Premio ANCIT 2017 come miglior attore dell'anno. Al MESS Festival di Sarajevo Macbettu trionfa con la Golden Mask - Oslobodenje, oltre al Luka Pavlovic Theater Critics e, infine, il Grand Prix Golden Laurel Wreath Award ad Alessandro Serra, come miglior regista. 

30 APRILE 2021 - ORE 21.00 INTERVISTA A CLAUDIA CANNELLA.

Attuale presidente di Hystrio - Associazione per la Diffusione della Cultura Teatrale, si laurea in Lettere Moderne all'Università di Pavia, conseguendo il dottorato di ricerca in Storia del Teatro all'Università di Firenze. Giornalista pubblicista dal 1992, è collaboratrice fissa per quanto riguarda il teatro di prosa del Corriere della Sera e del suo inserto ViviMilano. 

Sempre in ambito teatrale ha collaborato con Pass Milano, Ridotto, Ricordi Oggi, Il Castel di Elsinore, Drammaturgia, Il Patologo, Teatri della Diversità, oltre che con la Scuola Paolo Grassi, con il Teatro Franco Parenti, con l'Università Statale / Scienza della Musica e dello Spettacolo e con il Comune di Milano, dove è entrata anche a far parte della Commissione di Valutazione del Sistema delle Convenzioni Teatrali. 

Moderatrice dal 2017 degli incontri con gli artisti della Biennale Teatro di Venezia, ha fatto e tuttora fa parte della giuria di alcuni premi teatrali come Premio Hystrio, Premio UBU, Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro (ANCT). Dal 2016 riveste anche il ruolo di vice presidente ANCT. 

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Victor Hugo "Il teatro non è il paese della realtà".

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"Il Teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto la terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco".
(Victor Hugo)

Victor Hugo, uno strumento ribelle in nome dell'umanità.

Il maggior esponente del Romanticismo francese! Nato agli inizi dell'Ottocento dal generale Joseph Leopold Hugo e da Sophie Trebuchet, Victor Hugo trascorre l'infanzia quasi sempre in viaggio, al seguito delle campagne militari dal padre in Corsica, all'Elba e in Spagna, dove per un anno fu scolaro del prestigioso Collegio dei Nobili a Madrid. Dei vari luoghi visitati, serberà la memoria per tutta la vita.

Dal 1815 al 1818, visse a Parigi nel Convitto Cordier, dove l'autoritario padre volle che preparasse gli esami d'ammissione all'Ecole Polytecnique. Ma l'interesse del figlio era ben altro. Hugo uscì dall'istituto con l'idea di dedicarsi alla letteratura, dando vita nel 1819 al foglio "Il Conservatore Letterario".

Nel 1822 convolò a nozze con l'amica d'infanzia Adele Foucher, dalla quale ebbe in seguito cinque figli. Quest'anno segnò anche la pubblicazione della sua prima opera letteraria "Odi e Poesie Diverse", che gli fruttò dal re Luigi XVIII una pensione di 1000 franchi, accresciuta nel 1823 in seguito alla stesura dell'opera "Han D'Islande".

A soli cinque anni di distanza, Hugo scrisse quello che ancora oggi viene considerato il manifesto del movimento romantico in Francia, la prefazione del suo autentico dramma Crowell, una pièce che scardina letteralmente il teatro classico, per mettere in scena le nuove idee romantiche.

Nel 1829 pubblica "L'ultimo giorno di un condannato a morte", un'acerba critica sulla pena di morte che diventerà una delle battaglie più grandi della vita di questo scrittore. Un anno dopo mise in scena il dramma Errani, musicato poi da Giuseppe Verdi, che rappresenterà il vero trionfo del Romanticismo.

Nonostante questi prestigiosi successi, la sua produzione letteraria continuò instancabilmente con la composizione di altre opere liriche, teatrali, e il celebre romanzo Notre Dame De Paris (1831) che può essere considerato un vero e proprio affresco storico della pittura di Luigi XI, non molto cambiata da quella di oggi. Una Parigi per lo più contradditoria, come tutte le grandi città, che nella bellissima Cattedrale di Notre Dame riassume l'arte e il cuore del Medioevo, pronta a sfidare il tempo e la stupidità di quei piccoli uomini moderni che osano toccare i monumenti greci. Contro questi vandali, lo scrittore non ha mai posto alcun ritegno.

La vita di Victor Hugo venne sconvolta nel 1843 da un lutto tragico e doloroso, la morte per annegamento della figlia Leopoldine e del genero. Questo particolare avvenimento abbinato all'insuccesso della sua opera teatrale, lo condusse ad un profondo periodo di depressione che, inevitabilmente, segnò la sua carriera creativa per ben dieci lunghi anni.

Successivamente nel 1852 il colpo di Stato di Napoleone III, costrinse lo scrittore a pagare con l'esilio la sua ostinata opposizione al regime. Di conseguenza, fu costretto a rifugiarsi nelle Isole Normanne, dove vi rimase fino alla tragica fine del Secondo Impero.

Durante questo periodo scrisse una delle sue opere più significative "I Miserabili", pubblicato dopo oltre diciassette anni di instancabile lavoro, oltre a "L'uomo che ride", "I lavoratori del mare" e "La leggenda dei secoli". Dopo la caduta di Napoleone III, Victor Hugo fece rientro a Parigi, dove venne accolto trionfalmente e onorato come vate della Patria.

Il 22 maggio 1855 segna la data della morte di questo illustre scrittore, poeta e drammaturgo, ritenuto il maggior esponente del Romanticismo francese. Le sue esequie furono un'apoteosi: la sua salma venne lasciata per una notte intera sotto l'Arco di Trionfo dei Campi Elisi, vegliata costantemente da dodici poeti.

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Roberto Faoro: le recensioni che toccano il cuore.

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La parola a chi ha conosciuto il poliedrico attore e regista Roberto Faoro.

"Buongiorno a tutti. Io ammirai Roberto Faoro nello straordinario monologo al Teatro de La Sena di Feltre, quando ancora mia figlia studiava teatro  con lui, partecipando attivamente alle esperienze di lettura espressiva nella sua scuola. Stare da solo sul palco per tutto quel tempo, raccontando e interpretando una storia agghiacciante e in apparenza inesplicabile, non è da tutti. Ricordo che non perdevo mai di vista il suo volto, la tensione era sempre viva, il coinvolgimento totale, la vibrazione interiore palpabile. Uno degli spettacoli teatrali più emozionanti della mia vita".

"Ci tenevo a scrivere questo messaggio per ringraziarti di cuore del percorso che ho fatto in questi anni. Mi ha aiutato molto non solo teatralmente parlando, ma anche con me stessa, superando certe paure dentro di me, buttarmi senza pensare troppo al giudizio degli altri e poter capire certi punti di forza miei. Se tornassi indietro nel tempo farei questa esperienza altre cento volte, questa è stata senza dubbio una delle "cose" più belle della mia vita. Mi sento fortunata nell'aver avuto come insegnante te, penso tu sia una grande persona e professionista, molto profondo, intelligente e geniale. Grazie per aver avuto sempre la pazienza, disponibilità e l'amore che trasmettevi durante le lezioni. Non c'è di meglio nel vedere qualcuno che insegni con passione il proprio mestiere. Il teatro e la recitazione in generale, sono sempre state una mia grande passione e spero col tempo di poterla coltivare. Scrivendo questo messaggio mi sto commuovendo e mi fa capire quanto sia stata bene e felice in questi anni. Non sono molto brava con le parole, ma spero di essermi fatta capire. Il "laboratorio" avrà sempre un posto nel mio cuore. Grazie infinite di tutto. Spero il meglio". 

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