A Feltre è nata la compagnia Teatro del Cuore Ragazzi

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C'è sempre una prima volta! A Feltre dal 2019 esiste una compagnia teatrale costituita da ragazzi di età compresa fra i dodici e i diciassette anni, che hanno frequentato i laboratori condotti dall'attore, drammaturgo, regista e formatore Roberto Faoro, nonchè fondatore dell'Associazione Culturale Teatro del Cuore.
In un clima libero da giudizi, nel quale è stato possibile sbagliare e ricominciare in libertà, i novelli attori hanno compiuto un viaggio alla scoperta dell'arte, della recitazione e della cultura teatrale, esercitandosi a livello corporeo, vocale, respiratorio e gestuale, con lavori d'ensamble individuali, a coppie, improvvisazioni corporee e verbali concentrandosi sulla costruzione del proprio personaggio. Il tutto seguendo varie metodologie da M. Cechov e Grotowski da Strasberg a Stanislawskij da Brook a Scolari e altri.

Nel ruolo di docente Roberto Faoro ha cercato di indirizzare gli allievi verso la visione del teatro come possibile specchio dell'anima e, nello stesso tempo, come occasione di crescita personale in termini di autostima con ricadute positive anche in ambito scolastico, quali ad esempio una maggiore disinvoltura nell'esposizione, nella lettura, nell'espressività vocale e corporea in genere.

Tra i molteplici progetti, laboratori e spettacoli teatrali portati in scena dalla Compagnia, "Immaginario il Malato" liberamente tratto dalla commedia di Molinèere e "Fanciulli e più che Uomini", tratto dall'opera di Giacomo Leopardi che ricorda come il pensiero unito all'immaginario e non agli umori incontrollati della pancia, possono salvarci dalla violenza e dalla confusione. Un omaggio anche all'Infinito, poesia ancor'oggi capace di toccare le nostre corde più profonde.

Al Teatro del Cuore sono approdati centinaia di giovani con i loro dolori, le loro speranze, gioie ed entusiasmi; alcuni si sono diplomati all'Accademia, altri, i più, hanno acquisito maggiore autostima, consapevolezza e sicurezza. Qualche tempo fa due giovani hanno realizzato un video in cui hanno espresso questi sentimenti. Aver dato un piccolo contributo alla realizzazione dei sogni dei giovani è la più grande soddisfazione di questo magico mondo del teatro. 

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Premi e riconoscimenti

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Una carriera sempre in salita! Il poliedrico artista e regista feltrino Roberto Faoro in breve tempo, ha fatto incetta di prestigiosi premi e riconoscimenti ufficiali che hanno contribuito a certificare il suo talento poetico, drammaturgico e teatrale. Certamente il più inaspettato è stato quello al Concorso di Poesia Habere Artem, promosso dal poeta - editore Giuseppe Aletti e da Francesco Gazzè, autore di molti testi delle canzoni del noto cantautore e bassista italiano Max Gazzè. Faoro ha sottoposto alla giuria esaminatrice due componimenti più recenti e uno risalente al 1982; proprio quest'ultimo, dal titolo Davanti al Fuoco, gli è valso l'ammissione alla finale del Concorso Internazionale di Poesia, che si terrà a Roma nel mese di marzo 2020.

Oltre ad aver riscoperto la propria vena artistica e poetica e ad aver vinto la reticenza a partecipare ai concorsi, il poliedrico artista ha avuto altresì conferma della sua capacità drammaturgica. Al Premio Internazionale Salvadore Quasimodo, Roberto Faoro, ha ricevuto, nella sezione teatro, una menzione speciale per il monologo Annegati di Terra - La storia dei Fratelli Bisaglia, che sul filone del teatro civile e di narrazione, ripercorre l'avventura e le vicende umane e politiche di Toni e Mario Bisaglia, ma anche la storia italiana dagli anni sessanta ai novanta, in un continuo gioco di intrecci e rimandi.

Anche il monologo Ho giocato a carte con l'assassino. Sergio Saviane e i delitti di Alleghe, ha riscosso un notevole apprezzamento al Roma Finge Festival, dove la giuria tramite una lettera, ne ha comprovato l'alta qualità di quest'opera teatrale, segnandola tra le meritevoli e inserendola in una rosa di ripescabili. Una risposta più che positiva che lo stesso Faoro ha preso come riconoscimento del valore del suo lavoro e del continuo aggiornamento professionale, che in passato era piaciuto a critici come il giornalista per Il Manifesto, Radio3, web e televisione Gianfranco Capitta e il Professore Universitario Roberto Canziani, riuscendo a catturare l'interesse e l'attenzione anche dei produttori di Zelig Circus, che gli hanno permesso di esibirsi in occasione della selezione degli attori da mandare in prima serata e in tv.

A chiudere il cerchio dei tanti premi, traguardi e riconoscimenti ottenuti nella lunga carriera di questo attore, drammaturgo e regista italiano, anche l'ammissione ad un Corso per Operatori Teatrali indetto dalla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, che offre in Italia percorsi di formazione per tutte le principali figure professionali nel campo del teatro, dell'intrattenimento e dello spettacolo dal vivo. 

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Intrusa

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Regia: Federico Bertozzi
Attori: Duccio Raffaelli, Sofia Pauly, Chiara Catalano, Emanuele Arrigazzi, Debora Migliavacca Bossi, Roberto Faoro, Martina Badiluzzi, Stefania Giraldo, Mario Stelitano.
Durata: 37 minuti

Il film Intrusa di Federico Bertozzi, girato tra fine luglio e agosto 2015 in una comunità Walser della Val Formazza (1.500 metri di altitudine), racconta la storia della potente famiglia Fenaia, che arriva in valle con l’idea di rilanciarla, anche per strapparla allo sfruttamento idroelettrico e al conseguente impoverimento sociale.

Al centro della trama c’è Jos Imboden, figlio di Luis (Roberto Faoro), un ricco proprietario terriero malato e affaticato che per curarsi decide di congedarsi dal lavoro e dalla vita privata, pianificando il matrimonio del gemito con Adele Fenaia. Josè però è profondamente innamorato di Sofi, la serva orfana. La sistemazione del figlio, diventa la scusa e il mezzo con cui difendere l’identità antropologica e culturale della valle.

Il film è una produzione della Ufo Studio per la Regione Piemonte ed è stato finanziato dal progetto interregionale Italia – Svizzera “Echi 2” per le etnografie e la valorizzazione del patrimonio immateriale, oltre che dall’Unione Europea e dal progetto Interreg.

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Teatro Comico. I Sosia.

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Oltre a numerosi spettacoli teatrali portati in scena nei più prestigiosi palcoscenici italiani l'attore Roberto Faoro ha ideato e realizzato diverse rappresentazioni di teatro comico tra cui "I Sosia 1" e "I Sosia 2", diretti dal regista Nin Scolari.

I SOSIA
Di e con: Roberto Faoro
Regia: Nin Scolari

In questo spettacolo comico Roberto Faoro, superati i provini al tempio della comicità di Zelig di Milano, dà il peggio di sè. Pare che sia dotato di notevole mimica facciale e che qualche studioso di teatro, quale il Professor Paolo Puppa dell'Università Cà Foscari di Venezia, ricordi il "miglior Dario Fo". Nello spettacolo l'attore feltrino veste i panni di diversi personaggi estratti come un dente dal quotidiano, dal bar, dalla strada di provincia e dalla metropoli. Il filo conduttore è molto semplice ed intuitivo: c'è un pirla in ognuno di noi.

Ed ecco che tra giochi in lingua dialettale, in inglese, italiano e milanese, si passa da un personaggio all'altro attraverso rapide vestizioni. Vi salutano fin d'ora il Milanes, Avalone Burizio, il Leghista Ecologista, Renatino e tanti altri ancora. Pare che il Faoro sia dotato anche di simpatica capacità d'improvvisazione con il pubblico e non racconti barzellette. Dunque, a chi si ispira artisticamente? Certamente a Dario Fo. 

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Animo! Storia di Vallesella il paese che sparì

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Quella di Vallesella è una storia vera, accaduta fra il 1949 e il 1986, ma stranamente ancora poco conosciuta dalla gente. A partire dagli anni'50 in seguito alla costruzione del lago di Centro Cadore, iniziarono a sorgere dei problemi di stabilità nelle abitazioni con crepe e sprofondamenti del terreno che portarono residenti, industriali, amministratori locali e parlamentari a Roma, per sollevare prima con la SADE e poi con l'ENEL, la delicata questione della sicurezza delle case.

Seguirà una fitta serie di perizie, di parziali riconoscimenti del danno e di promesse di aiuti economici. Infine il lento ma massiccio esodo del paese, con decine di residenze abbattute perchè ritenute pericolose. Lo spettacolo con testi di Claudia De Mario e regia di Roberto Faoro, ripercorre questa triste e dolorosa pagina della storia bellunese, affinchè venga conosciuta non soltanto dalla gente locale, ma anche dai numerosi turisti e visitatori in vacanza sulle Dolomiti Bellunesi. A settembre uscirà anche un libro su questa vicenda.

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Sogno di una felice Europa

Pubblicato in Teatro

Di e con: Roberto Faoro

In questo spettacolo si ride, di noi stessi, dei nostri clichè, di come ci vedono gli altri e di come noi li vediamo, si ride di certo nazionalismo e di certo europeismo da esaltati. Ce n'è per tutti i gusti insomma. Ma lo scopo non è certo rimarcare divisioni ma semmai condividere differenti identità, perchè il gruppo non annulla il singolo, accoglie e integra la personalità valorizzandola al massimo.

Lo spettacolo si conclude con un monologo nel quale Roberto Faoro cerca di parlare con la testa e con la pancia, di cosa ci attende in futuro, tracciando un possibile orizzonte, inseguendo la realtà e il sogno convinto che testa e cuore debbano viaggiare assieme, per una visione scientifica e poetica delle cose, che da un lato sia ben ancorata a terra, ma con la capacità di guardare sempre al cielo, libera dalle ideologie precostituite e dai clichè. 

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Annegati di Terra - La storia dei Fratelli Bisaglia

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Di e con: Roberto Faoro.
Regia: Federico Bertozzi.

Dopo il successo di “Ho Giocato a carte con l’Assassino”, dedicato agli atroci e incredibili delitti di Alleghe, Roberto Faoro torna ad indagare su un altro mistero della storia italiana con uno spettacolo interamente dedicato ai Fratelli Toni e Don Mario Bisaglia. Il primo noto esponente della Democrazia Cristiana tra il 1972 e il 1980, fu anche tre volte Ministro della Repubblica Italiana nei governi Moro, Andreotti, Cossiga e Forlani.

Annegati di Terra è uno spettacolo che racconta un mistero inquietante e ancora poco conosciuto: un intreccio di interessi politici, culturali e di scandali che non si conclude solo con la morte dei Fratelli Bisaglia, ma che miete molte vittime anche all’interno dello stesso entourage del Ministro.
Roberto Faoro sul filone del teatro civile e di narrazione, ripercorre l’avventura e le vicende umane e politiche di Toni e Mario Bisaglia, ma anche la storia italiana degli anni sessanta ai novanta in un gioco di rimandi e intrecci continui.

Lo spettacolo è una coproduzione Associazione Culturale Teatro del Cuore e TIB Teatro Residenza Teatrale, realizzato con il patrocinio del Comune di Belluno in sinergia con la Città di Feltre, la Provincia di Belluno.
Lo spettacolo si ispira anche al libro inchiesta: “Gli Annegati” (1992 – Sperling & Kupfer) dei giornalisti Carlo Brambilla e Daniele Vimercati.

Roberto Faoro - Annegati di Terra. La Storia dei Fratelli Bisaglia. 

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Ho giocato a carte con l'assassino - Sergio Saviane e i delitti di Alleghe

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Di e con: Roberto Faoro
Regia: Francesco Bortolini
Spettacolo coprodotto dall'Associazione Teatro del Cuore di Feltre con Telebelluno e ospitato al Salone Internazionale del Libro di Torino per la Regione Veneto.

Per la prima volta Sergio Saviane e i delitti di Alleghe in scena! Lo spettacolo, un monologo dove la grande forza interpretativa dell'attore feltrino Roberto Faoro è messa in piena luce, ripercorre un'atroce e incredibile storia di morti misteriose e innocenti avvenute ad Alleghe, un piccolo paese aggrappato alla roccia situato nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, avvenuto tra gli anni'30 e gli anni'50, indagate dallo scrittore e giornalista italiano Sergio Saviane e riportate nel libro "I Misteri di Alleghe" (Mondadori per Pilotto - 1964), che rimane ancora oggi un esempio di inchiesta giornalistica limpida e tagliente.

Faoro da voce e corpo allo stesso Saviane, alle vittime innocenti, agli assassini e a tutti i protagonisti di questa storia e incredibile vicenda, in un crescendo di pathos che coinvolge lo spettatore sollevando dubbi e mille domande a cui non è possibile dare risposta. 

Roberto Faoro - Ho giocato a carte con l'assassino. 

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