Bella Feltria Statti conservata. 30 luglio 2023.

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La storia di Feltre e del suo celebre Palio! Domenica 30 luglio alle ore 18 presso Piazza Maggiore di Feltre (BL), l'attore, drammaturgo e regista Roberto Faoro porterà in scena  Bella Feltria Statti Conservata.

Lo spettacolo ripercorre la storia della nostra splendida cittadina medioevale, partendo dalle sue origini mitiche fino alle più recenti vicissitudini e visite ricevute nel corso dei secoli.

La narrazione si snoda attraverso dialoghi e momenti di pura narrazione, evidenziando così l'influenza positiva di amici, nemici, predatori occasionali e conquistatori che, ognuno con il proprio ruolo, contribuiscono inevitabilmente alla creazione di un'identità multiculturale per la città.

Allo scopo di rendere ancora più ricca e avvincente la trama, Faoro da vita ad alcuni personaggi di pura fantasia come il Burlone e il Matto di Feltre, che portano un pizzico di sana ironia sul mondo.

Inoltre, due noti avventurieri veneziani cercano in ogni modo di sfruttare la loro origine, allo scopo di conseguire vantaggi e benefici personali, mentre sono costantemente inseguiti dalle mogli che esigono il loro ritorno immediato in laguna.

Intanto la popolazione locale, riflette sui vantaggi e svantaggi di sottomettersi a un nuovo protettore, la Repubblica di Venezia.

L'opera scritta oltre una ventina d'anni fa, combina un linguaggio contemporaneo con elementi tipici della koinè feltrina e veneziana di alcuni personaggi.

La produzione coinvolge anche i giovani e promettenti attori dell'Associazione Culturale Teatro del Cuore di Feltre e Belluno, che da nuovi membri si interfacciano e interagiscono con alcuni adulti.

Il racconto si conclude con l'osservazione disincantata ma allo stesso tempo poetica del Burlone e del Matto di Feltre, sulla storia e la vita nel mondo odierno. 

In caso di maltempo, l'evento verrà annullato. 

 

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Tu chiamale se vuoi emozioni. Rassegna culturale 2021.

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Cinema, musica e teatro! Sono questi gli ingredienti della Rassegna Culturale "Tu chiamale se vuoi emozioni", organizzata dalle Associazioni Culturali La Fontana Conta e Teatro del Cuore di Feltre e Belluno, con l'obiettivo dichiarato di far vivere momenti di socialità e condivisione a residenti, turisti e visitatori, sotto l'attenta direzione del regista Roberto Faoro, di Anna Lisa Muscas e della stessa Associazione La Fontana Conta di Vallesella di Cadore.

Luogo di svolgimento dell'iniziativa la Sala Teatro San Giorgio di Domegge di Cadore, che con le restrizioni dovute al Covid-19 può garantire 107 posti a sedere. Il ricco e variegato palinsesto di eventi prevede nove imperdibili appuntamenti, all'insegna del cinema, musica e spettacoli teatrali.

Il palinsesto della Rassegna.

Venerdì 17 settembre 2021
Sala Teatro San Giorgio ore 20.45 | Ingresso € 7,00.

CINEFORUM EASY UN VIAGGIO FACILE FACILE.

Isidoro (Easy) un ex pilota di successo di Go - Kart, ha dovuto lasciare le gare a causa dell'eccessivo peso accumulato. Ora vive in casa con la madre trascorrendo le sue giornate tra la televisione, i videogiochi e il cibo, in uno stato di depressione cronica. 

Un giorno, l'astuto fratello Filo, gli chiede un favore: trasportare una bara con il corpo di un muratore ucraino morto in un suo cantiere edile, fino al confine con l'Ungheria. Easy può così tornare a guidare... un carro funebre, abbastanza veloce per far giungere la salma in patria prima che possano essere svolte le indagini atte ad incriminare suo fratello. Tra imprevisti e situazioni potenzialmente rischiose, il viaggio si rivelerà molto più difficile del previsto, considerata la regolare assunzione di psicofarmaci di Easy e l'insolito mezzo di trasporto usato per arrivare a destinazione.

Venerdì 01 ottobre 2021
Sala Teatro San Giorgio ore 20.45 | Ingresso € 7,00.

CINEFORUM L'ONDA.

Durante la settimana a tema, un insegnante di storia di una scuola superiore tedesca, Rainer Wenger, si trova a dover affrontare il tema dell'autocrazia, benchè egli avrebbe preferito quello dell'anarchia. Gli studenti, inizialmente annoiati e poco propensi ad ascoltarlo, non credono possibile che una nuova dittatura possa nascere nella moderna Germania, poichè la gente ha imparato dagli errori del passato. L'insegnante decide allora di organizzare un esperimento, dimostrando agli allievi come le masse possono essere manipolate facilmente. Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Todd Strasser, a sua volta basato sull'esperimento sociale denominato La Terza Onda, avvenuto nel 1967 in California.

Venerdì 15 ottobre 2021
Sala Teatro San Giorgio ore 20.45 | Ingresso € 7,00.

CINEFORUM HUMAN.

"Tutti gli esseri umani sono importanti e hanno qualcosa da dare". Lo confessa Yann Arthus Bertrand, fotografo, ambientalista e regista francese di fama internazionale, nel suo celebre film Human. Uno straordinario ritratto dell'umanità. Un documentario che si interroga sul vero senso della vita e dell'essere umani oggi. Un film che tocca profondamente, perchè "siamo tutti strumenti indispensabili che suonano nella gigantesca orchestra della vita", allo scopo di far emergere l'empatia necessaria per vivere un'epoca così difficile.

Sabato 16 ottobre 2021
Sala Teatro San Giorgio ore 20.45 | Ingresso adulti € 10 - ingresso giovani fino ai 14 anni € 7.

TEATRO SOGNO DI UNA FELICE EUROPA. Spettacolo già in tournèe europea dal 2019.
di e con Roberto Faoro. Musiche dal vivo: Piero Bolzan. Luci e audio: Valerio Scremin.

Al giorno d'oggi è sempre più complesso parlare dell'idea di Europa, di integrazione, di nazionalismo, di euroscetticismo o di europeismo, senza incorrere nel rischio di cadere nella retorica o, peggio ancora, nei più comuni pregiudizi e stereotipi.

A cercare di portare maggiore chiarezza sul ruolo primario che riveste l'Unione Europea nella crescita e sviluppo economico e sociale del nostro Paese ci penserà l'attore, drammaturgo e regista Roberto Faoro, nel suo divertente ed intenso spettacolo "Sogno di una Felice Europa".

Senza voler insegnare nulla a nessuno, l'autore cercherà di far compiere agli spettatori una profonda analisi e riflessione personale sull'incerto e delicato futuro dell'Europa, raccontando tra profonde risate e momenti più drammatici le differenze che esistono tra Nazioni, senza mai tralasciare l'importanza dell'integrazione fra Popoli, lasciando ampio spazio all'ironia e all'autocritica.

L'intento dello spettacolo, che trae spunto ed ispirazione dai testi letterari "La cavalcata di Don Chisciotte" scritto dal filologo e autore svizzero Peter Von Matt e "Paradosso Europa" di Agnes Heller non è certo quello di rimarcare divisioni o contrasti, ma condividere differenti visioni e identità, nella ferma convinzione che la forza del gruppo non annulla il singolo, ma lo accoglie e lo integra valorizzandolo al massimo.

A chiudere il cerchio di considerazioni proposte dal monologo dell'attore, un finale davvero scoppiettante con un forte messaggio e invito all'azione, che in Spagna ha addirittura commosso alle lacrime le persone.

Sabato 23 ottobre 2021
Sala Teatro San Giorgio ore 20.45 | Ingresso offerta libera. L'incasso sarà devoluto in beneficienza. 

SERATA MUSICALE QUANDO IL CANTO CANTA E LE CANZONI CANZONANO. 
con Giorgio Fornasier - cantautore.

Un imperdibile racconto della storia del celebre Duo "I Belumat", attraverso l'esecuzione di alcune tra le loro più belle canzoni di successo, cantate ed eseguite dalla chitarra di Giorgio Fornasier, componente storico del gruppo, delle cui musiche è autore. Un evento nel ricordo dell'inseparabile amico e collega Gianluigi Secco. 

Sabato 06 novembre 2021
Sala Teatro San Giorgio ore 20.45 | Ingresso adulti € 10 - ingresso giovani fino ai 14 anni € 7.

CINEFORUM NEVE. Finalista al Premio In Box 2018 di Siena. 
di e con Giovanni Betto.

Russia, 21 gennaio 1943. Neve, tanta. Un uomo, poi dato per disperso, fa la sua scelta fra la vita e la morte. Una scelta segnerà il destino di molti: una moglie, una figlia, un nipote. Proprio il nipote, che ha ereditato il dolore che nessuno – né la madre, né la nonna – ha saputo elaborare, oggi esige risposte. E allora, il nonno parla. “Neve” è stato accolto con favore a livello nazionale, selezionato anche dalla giuria degli spettatori del Premio L’Italia dei Visionari 2018. Un lavoro che prende le mosse dalla biografia di Giovanni Betto e porta in scena una costellazione familiare per elaborare un vuoto: quello lasciato dal nonno, disperso nella la campagna di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sabato 20 novembre 2021
Sala Teatro San Giorgio ore 20.45 | Ingresso adulti € 10 - ingresso giovani fino ai 14 anni € 7.

TEATRO SUPER GINGER.
di e con Anna De Franceschi. Regia Duodorant.

La soubrette Ginger, un po' in carne, vive grandi successi sul palcoscenico, ma il clima cambia drasticamente quando la ritroviamo nel suo camerino, vittima di una profondissima solitudine e di un probabile alcolismo, con una sola pianta come amica. Finchè un giorno un ammiratore segreto inizia a far arrivare nel suo camerino mazzi di rose, biglietti a forma di cuore e proposte sempre più oscene. Un viaggio fra scena e realtà raccontato dalle emozioni di un clown a tempo pieno.

Sabato 4 dicembre 2021
Sala Teatro San Giorgio ore 20.45 | Ingresso adulti € 10 - ingresso giovani fino ai 14 anni € 7.

SERATA MUSICALE ACCORGERSI E DEDICARSI. 
di e con Marco Anzovino. 

Marco Anzovino, dal 2004 svolge l'attività di educatore e musicoterapeuta nella Comunità per il recupero di ragazzi tossicodipendenti Villa Renata (Lido di Venezia) collaborando con l'Hospice di San Vito di Tagliamento, il CRO di Aviano, il Carcere di Udine, il Centro per Disturbi Alimentari "La Casa delle Farfalle", il Ser.D. di Pordenone e Portogruaro. Marco ci porterà la sua testimonianza di relazione a stretto contatto con adolescenti che incontra in una struttura di recupero dalle tossicodipendenze, in un centro per la cura dei disturbi alimentari e presso un centro oncologico.  

Venerdì 17 dicembre 2021
Sala Teatro San Giorgio ore 20.45 | Ingresso adulti € 10 - ingresso giovani fino ai 14 anni € 7.

TEATRO ANNEGATI DI TERRA. LA STORIA DEI FRATELLI BISAGLIA. Menzione al Concorso Internazionale Sez. Teatro 2019. 
di e con Roberto Faoro. Regia: Federico Bertozzi. Luci e audio: Valerio Scremin.

Una storia complicata, ricca di misteri e di situazioni inquietanti. Sono ancora molti gli enigmi e le domande senza risposta che colorano di giallo le morti di due fratelli, Antonio Bisaglia, noto esponente della Democrazia Cristiana tra il 1972 e il 1980, morto il 24 giugno 1984 a Santa Maria Ligure, e Don Mario il sacerdote trovato cadavere il 17 agosto 1992 nel lago di Centro Cadore in Provincia di Belluno.

Roberto Faoro sul filone del teatro civile e di narrazione, ripercorre l'avventura e le vicende umane e politiche di Toni e Mario Biaglia, ma anche la storia italiana dagli anni Sessanta ai Novanta, in un giro di rimandi e intrecci continui.

Lo spettacolo si ispira al libro inchiesta "Gli Annegati" (1992 - Sperling & Kupfer) scritto dai giornalisti Carlo Brambilla e Daniele Vimercati.

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Il talento di Mattia Cremonese sbarca a New York.

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Credere fino in fondo al proprio talento! E' ciò che ha fatto Mattia Cremonese, giovane diciottenne di Pedavena con un'innata passione per il teatro, il canto e la danza, ma soprattutto per il musical, un genere di rappresentazione nato negli Stati Uniti tra l'Ottocento e il Novecento, che incorpora e abbraccia tutte queste discipline.

Un ragazzo perspicace che, dopo aver terminato l'ultimo anno di scuola superiore, è pronto a spiccare il volo per realizzare il proprio sogno: pochi giorni fa ha saputo di essere stato selezionato per una borsa biennale alla prestigiosa American Musical And Dramatic Academy (AMDA), un conservatorio universitario privato per le arti dello spettacolo situato a New York City e Los Angeles.

La formazione artistica di Mattia è cominciata proprio con il poliedrico attore, drammaturgo, regista e formatore Roberto Faoro, anima e motore dell'Associazione Culturale Teatro del Cuore, dove ha potuto portare in scena ben quattro spettacoli.

Nel frattempo Mattia Cremonese ha iniziato anche ad avvicinarsi al mondo del canto frequentando la Scuola di Musica Francesco Sandi e, al contempo, anche alla danza grazie all'incontro con Anna Argenti di Zero Gravity Pilates And Dance di Feltre.

Ma in tutto questo il musical è diventato presto il suo vero obiettivo, dato che nel nostro Paese questo genere non è ancora particolarmente conosciuto e apprezzato. Una volta scoperto, è stato amore a prima vista: Mattia ha iniziato ad appassionarsi guardando soprattutto spettacoli stranieri, con un occhio di riguardo per quelli di Broadway, arrivando presto alla conclusione di mettersi in gioco tentando la sfida di entrare in un'accademia estera, cercando le biografie degli attori che più lo appassionavano per scoprire dove avessero studiato.

Da questa ricerca, la scelta dell'accademia newyorkese. L'AMDA nel suo sito web ha un'intera sezione dedicata agli studenti internazionali. Questo particolare ha colpito subito l'attenzione di Mattia, che ha potuto constatare con i suoi occhi di possedere tutti i requisiti per entrare in questa scuola.

Preso dall'entusiasmo, l'audace giovane decide di iscriversi iniziando a seguire qualche Open House online, informandosi sui corsi e audizioni. Per essere ammessi era richiesto di preparare una canzone tratta proprio da un musical e un monologo teatrale, ovviamente tutto in lingua inglese.

Oltre a tutto questo, un'intervista personale e la scrittura di un'autobiografia composta da un massimo di 500 - 700 parole. Lo scorso 15 gennaio è stato il grande giorno dell'audizione di Mattia via Zoom. Dopo essersi esibito e aver risposto ad una serie di domande, ha ricevuto via email la tanto attesa conferma di essere stato selezionato come studente alla prestigiosa Accademia, ricevendo il plico con il certificato di accettazione.

Le lezioni inizieranno il 18 ottobre: Mattia per il momento frequenterà i primi due anni, conseguendo il certificato professionale di conservatorio. Successivamente il suo percorso accademico potrà proseguire ottenendo la laurea in arti performative.

Roberto Faoro e il forte legame con Mattia Cremonese.

La storia di Mattia è un bellissimo messaggio per i più giovani. Parola di Roberto Faoro, suo primo maestro. In un momento di forte smarrimento e depressione generale, Mattia è la testimonianza che "si può fare". Ha avuto forte determinazione e coraggio nel provare ad inseguire un suo sogno, senza mai scoraggiarsi di fronte a problemi e difficoltà. Poi se l'hanno preso, vuol dire che il talento lo ha davvero.

Mattia Cremonese non è figlio solo della nostra Associazione Culturale, ma di se stesso e delle tante esperienze che ha intrapreso negli anni. Da subito ho riconosciuto in lui una presenza corporea, mentale ed emotiva che mi hanno profondamente colpito. In lui ho visto affidabilità, serietà, passione, dedizione e una certa elasticità, che gli permetteva di trasformare le mie richieste in azioni ed emozioni, anche con una certa qualità e precisione, facendomi pensare che fosse davvero un ragazzo di talento. Così è stato, a quanto pare.

Riuscire a coltivare i propri sogni è la strada maestra che porta alla felicità e a sentirsi sempre orgogliosi di se stessi. Tutti quelli che nella loro vita sono riusciti a combinare qualcosa di importante, sono persone che non hanno solo sognato ma che ci hanno creduto fino in fondo, perchè nulla oggi è irraggiungibile. Basta solo essere pronti a spiccare il volo al momento più opportuno.

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Roberto Faoro: un poliedrico attore alla costante ricerca di nuove ispirazioni.

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Eclettico, creativo, estroso. Sono i tre aggettivi che definiscono ma non esauriscono la personalità dirompente di Roberto Faoro poliedrico attore, drammaturgo, regista e formatore conosciuto e apprezzato nel territorio delle Dolomiti Bellunesi, ma anche a livello nazionale. 

Un artista che nonostante il protrarsi della pandemia, non si è perso d'animo nel cercare di sfruttare questa "pausa piena", per dare vita a nuovi progetti e a riprenderne in mano altri, dedicandosi al contempo anche alla scrittura e lettura. Non potendo in questo momento portare in scena i suoi numerosi spettacoli come "Ho giocato a carte con l'assassino. Sergio Saviane e i delitti di Alleghe", "Annegati di Terra. La storia dei Fratelli Bisaglia", "Sogno di una Felice Europa", Faoro ha deciso di concentrare le sue energie sul fronte editoriale.

Recentemente, ha collaborato con Claudia De Mario alla stesura del docu - libro "Il paese che non c'è più. La storia di Vallesella", riportando alla luce una delle grandi storie bellunesi ancora poco conosciuta dalla gente, incentrata sulla devastazione di una piccola frazione del Comune di Domegge di Cadore, avvenuta nel 1950 a seguito della costruzione di una grande diga sul fiume Piave, per realizzare un serbatoio d'acqua da utilizzare per lo sviluppo dell'energia elettrica. Una decisione che presto si rivelò errata. Il lago sommerse case e ponti provocando fessurazioni e crolli, costringendo così gli abitanti ad abbandonare definitivamente le proprie abitazioni, provocando inevitabili danni all'economia locale dalla quale la maggior parte delle persone traeva beneficio. La pubblicazione contiene anche "Animo!", drammaturgia che l'attore feltrino ha ideato sempre al fianco della De Mario, tratta da questa pagina oscura della storia della Provincia di Belluno, paragonabile per certi versi alla nota tragedia del Vajont.

Proprio la presentazione del primo volume avvenuta lo scorso 17 ottobre, ha costituito l'evento di apertura della seconda edizione di "Tu chiamale se vuoi Emozioni" rassegna di teatro, musica e cultura presso la Sala Teatro San Giorgio di Domegge di Cadore, realizzata dal Comune in collaborazione con le Associazioni Culturali Teatro del Cuore e la Fontana Conta, programmazione che ha dovuto interrompersi il 24 ottobre. 

Lo stop all'attività di recitazione, ha permesso a Roberto Faoro di dedicarsi ad un'altra sua passione: la scrittura. Un primo testo ha riguardato proprio il ripercorrere le tappe più significative della sua vita abbastanza avventurosa, racchiuse in un'avvincente autobiografia, dove alcuni episodi particolarmente divertenti potrebbero dare l'ulteriore spunto per la messa in scena di uno spettacolo comico. 

Altro progetto editoriale di rilievo è quello nato dalla volontà di dare voce ai pensieri, alle riflessioni, paure ed emozioni vissute dai giovani ragazzi frequentanti i corsi di teatro estivi, vissute durante il periodo del primo lockdown. Racconti personali incentrati sull'improvviso e repentino cambio di vita della generazione dei Millennials, privati improvvisamente di ogni libertà a causa della comparsa di un virus invisibile, ma al tempo stesso molto potente. Pensieri che sono diventati materia per il saggio "Zoom: Racconto, Condivido, Rappresento" e la nascita di un libro di ben 96 pagine in procinto di stampa, dove sono riportate anche le immagini delle maschere raffiguranti il volto immaginario del virus realizzate durante il laboratorio teatrale. Un'importante occasione liberatoria dopo il periodo di quarantena in casa. 

Durante il periodo della pandemia in casa, Faoro non ha perso l'occasione per concentrarsi sulla lettura di diverse autobiografie tra cui quella del regista, sceneggiatore, attore, comico e scrittore Woody Allen, oltre all'approfondimento di altre opere letterarie come The Body di Stephen King, di cui pare abbia ricavato un copione teatrale per ragazzi.

Ma nella testa di Roberto Faoro ci sono ancora molti altri progetti e idee che gli frullano per la testa, pensate appositamente per continuare a promuovere la cultura teatrale in Provincia di Belluno, nella speranza di poterle sviluppare non appena le persone potranno ritornare a frequentare i teatri, in completa sicurezza. 

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La comicità e il teatro d'inchiesta di Roberto Faoro in scena alla Rassegna Tu chiamale se vuoi Emozioni.

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"Il teatro è una grande palestra delle emozioni: è il luogo dove le persone si incontrano, e vivono assieme agli attori le vicende rappresentate, arricchendosi di pensiero e nell'anima". E' con questo incipit che prende il via dal mese di ottobre la seconda edizione della Rassegna Tu chiamale se vuoi Emozioni promossa dall'Associazione Culturale La Fontana Conta e dall'Associazione Culturale Teatro del Cuore, in collaborazione con il Comune di Domegge di Cadore, con la direzione artistica di Roberto Faoro, Anna Lisa Muscas e della Compagnia La Fontana Conta. 

Lo stesso Faoro sarà presente a tre appuntamenti di questa Rassegna, nata come occasione di promozione e condivisione della cultura teatrale, musicale e della scrittura e del cinema in Provincia di Belluno, ma soprattutto nel territorio cadorino attraverso il coinvolgimento di scrittori, attori professionisti e artisti locali, che si svolgerà da ottobre a gennaio 2021 nella Sala Teatro San Giorgio di Domegge di Cadore. 

GLI APPUNTAMENTI DELLA RASSEGNA CON IL POLIEDRICO ATTORE E REGISTA ROBERTO FAORO.

Sabato 17 ottobre - ore 20:45
Presentazione del Docu - Libro "il paese che non c'è più". La storia di Vallesella.

Interventi di alcuni testimoni della vicenda e del giornalista e scrittore Giannandrea Mencini.
Intermezzi musicali di Andrea Da Corta. Moderatore: Roberto Faoro.

Lì dove un tempo sorgeva Vallesella, popolosa frazione del Comune di Domegge di Cadore, oggi restano solo poche case. Gli abitanti hanno dovuto andarsene. Al posto del paese sono sorti moderni impianti sportivi e aree verdi. Con i residenti è sparita anche un'intera storia che merita di essere raccontata. 

All'origine di questa vicenda, che inizia nel 1950 e si conclude solo alla fine degli anni Novanta, c'è la costruzione di una grande diga sul Fiume Piave per realizzare un serbatoio d'acqua da utilizzare per la produzione dell'energia elettrica. Questo lago artificiale presto sommerse case e ponti provocando fessurazioni e crolli, costringendo gli abitanti ad abbandonare le proprie dimore provocando ingenti danni all'economia locale dalla quale la maggior parte della gente traeva da vivere. 

Una delle grandi storie bellunesi, come il Vajont e i delitti di Alleghe, ancora storicamente poco conosciuta dalla gente, a cui Roberto Faoro cercherà di dare il giusto risalto moderando la presentazione del Docu - Libro "Il paese che non c'è più", la storia di Vallesella, che vedrà il susseguirsi di alcuni interventi di testimoni della vicenda, oltre alla presenza del giornalista e scrittore Giannandrea Mencini, nel 2013 premiato a Sorrento con una menzione speciale nell'ambito della terza edizione del Premio Nazionale di ecologia Verde Ambiente. 

Sabato 31 ottobre - ore 20:45
Sogno di una Felice Europa. Spettacolo già in tournèe europea dal 2019.

di e con Roberto Faoro. Musiche dal vivo di Piero Bolzan. Luci e audio: Valerio Scremin. 

In questo spettacolo si ride di noi stessi, dei nostri clichè, di come ci percepiscono gli altri e di come noi li vediamo. Ma si ride anche di un certo nazionalismo ed europeismo da esasperati. Insomma ce n'è per tutti i gusti! Ma lo scopo non è certo quello di rimarcare divisioni ma semmai condividere differenti visioni e identità, perchè il gruppo non annulla il singolo, accoglie e integra la sua personalità valorizzandolo al massimo. 

L'opera si conclude con un piacevole monologo nel quale Roberto Faoro cerca di parlare con la testa e la pancia, delle prospettive del futuro tracciando un possibile orizzonte, inseguendo la realtà e il sogno convinto che testa e cuore devono viaggiare assieme, per una visione scientifica e poetica delle cose, che da un lato sia ben ancorata a terra, ma con la capacità di guardare al cielo, libera da ideologie precostituite e clichè. 

Sabato 16 gennaio 2021 - ore 16:00
Annegati di Terra. La Storia dei Fratelli Bisaglia.

Spettacolo scritto e interpretato da: Roberto Faoro.
Direzione artistica: Roberto Faoro, Anna Lisa Muscas e l'Associazione Culturale La Fontana Conta.

Annegati di Terra racconta un mistero inquietante e ancora poco sconosciuto: un intreccio di interessi politici, culturali e di scandali che non si conclude solo con la morte dei Fratelli Bisaglia in circostanze poco chiare, ma che miete vittime illustri anche all'interno dello stesso entourage dell'allora Ministro della Repubblica Antonio Bisaglia.

Roberto Faoro sul filone del teatro civile e di narrazione, ripercorre sul palcoscenico l'avventura e le vicende umane e politiche di Toni e Mauro Bisaglia, ma anche la storia italiana dagli anni Sessanta ai Novanta, un periodo torbido e inquietante ricco di vicende che rimarranno insolute, ecco questa storia realmente accaduta racconta proprio di una vicenda clamorosa ma stranamente dimenticata, perchè? 

 

 

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A Feltre è nata la compagnia Teatro del Cuore Ragazzi

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C'è sempre una prima volta! A Feltre dal 2019 esiste una compagnia teatrale costituita da ragazzi di età compresa fra i dodici e i diciassette anni, che hanno frequentato i laboratori condotti dall'attore, drammaturgo, regista e formatore Roberto Faoro, nonchè fondatore dell'Associazione Culturale Teatro del Cuore.
In un clima libero da giudizi, nel quale è stato possibile sbagliare e ricominciare in libertà, i novelli attori hanno compiuto un viaggio alla scoperta dell'arte, della recitazione e della cultura teatrale, esercitandosi a livello corporeo, vocale, respiratorio e gestuale, con lavori d'ensamble individuali, a coppie, improvvisazioni corporee e verbali concentrandosi sulla costruzione del proprio personaggio. Il tutto seguendo varie metodologie da M. Cechov e Grotowski da Strasberg a Stanislawskij da Brook a Scolari e altri.

Nel ruolo di docente Roberto Faoro ha cercato di indirizzare gli allievi verso la visione del teatro come possibile specchio dell'anima e, nello stesso tempo, come occasione di crescita personale in termini di autostima con ricadute positive anche in ambito scolastico, quali ad esempio una maggiore disinvoltura nell'esposizione, nella lettura, nell'espressività vocale e corporea in genere.

Tra i molteplici progetti, laboratori e spettacoli teatrali portati in scena dalla Compagnia, "Immaginario il Malato" liberamente tratto dalla commedia di Molinèere e "Fanciulli e più che Uomini", tratto dall'opera di Giacomo Leopardi che ricorda come il pensiero unito all'immaginario e non agli umori incontrollati della pancia, possono salvarci dalla violenza e dalla confusione. Un omaggio anche all'Infinito, poesia ancor'oggi capace di toccare le nostre corde più profonde.

Al Teatro del Cuore sono approdati centinaia di giovani con i loro dolori, le loro speranze, gioie ed entusiasmi; alcuni si sono diplomati all'Accademia, altri, i più, hanno acquisito maggiore autostima, consapevolezza e sicurezza. Qualche tempo fa due giovani hanno realizzato un video in cui hanno espresso questi sentimenti. Aver dato un piccolo contributo alla realizzazione dei sogni dei giovani è la più grande soddisfazione di questo magico mondo del teatro. 

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Annegati di Terra - La storia dei Fratelli Bisaglia

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Di e con: Roberto Faoro.
Regia: Federico Bertozzi.

Dopo il successo di “Ho Giocato a carte con l’Assassino”, dedicato agli atroci e incredibili delitti di Alleghe, Roberto Faoro torna ad indagare su un altro mistero della storia italiana con uno spettacolo interamente dedicato ai Fratelli Toni e Don Mario Bisaglia. Il primo noto esponente della Democrazia Cristiana tra il 1972 e il 1980, fu anche tre volte Ministro della Repubblica Italiana nei governi Moro, Andreotti, Cossiga e Forlani.

Annegati di Terra è uno spettacolo che racconta un mistero inquietante e ancora poco conosciuto: un intreccio di interessi politici, culturali e di scandali che non si conclude solo con la morte dei Fratelli Bisaglia, ma che miete molte vittime anche all’interno dello stesso entourage del Ministro.
Roberto Faoro sul filone del teatro civile e di narrazione, ripercorre l’avventura e le vicende umane e politiche di Toni e Mario Bisaglia, ma anche la storia italiana degli anni sessanta ai novanta in un gioco di rimandi e intrecci continui.

Lo spettacolo è una coproduzione Associazione Culturale Teatro del Cuore e TIB Teatro Residenza Teatrale, realizzato con il patrocinio del Comune di Belluno in sinergia con la Città di Feltre, la Provincia di Belluno.
Lo spettacolo si ispira anche al libro inchiesta: “Gli Annegati” (1992 – Sperling & Kupfer) dei giornalisti Carlo Brambilla e Daniele Vimercati.

Roberto Faoro - Annegati di Terra. La Storia dei Fratelli Bisaglia. 

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Biografia

Pubblicato in Roberto Faoro

Esperienza, professionalità e passione per il mondo dell'arte e della recitazione sono le tre parole chiave che fanno di Roberto Faoro un poliedrico attore, drammaturgo, regista e formatore molto conosciuto e apprezzato nel territorio delle Dolomiti Bellunesi, ma anche a livello nazionale.

Anima e motore dell'Associazione Culturale Teatro del Cuore, ha contribuito a promuovere e diffondere la cultura teatrale in Provincia di Belluno, ideando e realizzando numerose rassegne, laboratori, corsi e spettacoli teatrali che hanno riscosso negli anni un notevole successo di pubblico e critica, portando alla ribalta delle cronache nazionali la storia e i successi di questo attore e regista italiano.

Nato a Feltre il 14 settembre 1964, si laurea nel 1998 in Storia del Teatro presso l'Università Cà Foscari di Venezia, con una tesi su Paolo Rossi e la scena comica con il Professor P. Puppa, che lo definì: "un attore mai volgare unisce l'inquietudine della ricerca ad una profonda conoscenza delle proprie radici antropologiche", paragonandolo al Dario Fo giovane, dichiarando di essere il più importante attore in lingua dialettale vivente.

Nel pieno degli studi universitari, tra gli anni '87 e '89 frequenta un gruppo di teatro di strada; una straordinaria esperienza durante la quale gira l'Italia Centro Settentrionale in treno, recitando un canovaccio incentrato sul tema dell'AIDS. Fu proprio grazie a questo sketch che Faoro imparò l'arte dell'improvvisazione e ad usare correttamente la voce in scena, incontrando durante questa esperienza di teatro itinerante molti personaggi famosi tra cui Giorgio Gaber a Vicenza, Mariangela Melato a Cesena, Paolo Conte a Firenze, Bagget Bozzo a Milano, Sandra Milo e Edoardo Bennato a Parma.

Una volta maturato il desiderio di approfondire il mondo della recitazione, della dizione e dell'arte scenica, frequenta diversi laboratori e stage in Italia conoscendo registi e formatori di spicco, tra cui nel 1998 alla Scuola di Teatro Ulysses di Padova Nin Scolari, allievo di Grotowski, con il quale lavora sulla propria identità, allestendo tre spettacoli.

Negli anni seguenti partecipa a numerosi Festival della Comicità a Torino, Milano, Catania e Cagliari, aggiudicandosi il primo premio come attore comico a Marostica. Supera anche i provini di Zelig e si esibisce a Milano nel celebre locale in Viale Monza.

Il suo percorso formativo prosegue negli anni 2006 - 2007 come allievo e attore presso la Scuola Regionale Teatro Continuo di Padova gestita sempre da Nin Scolari, dove segue principalmente il metodo Grotowski delle azioni fisiche, portando in scena lo spettacolo teatrale "Ho Giocato a Carte con l'Assassino - Sergio Saviane e i Delitti di Alleghe" diretto dal regista Francesco Bortolini, ottenendo prestigiose recensioni e segnalazioni come attore sulla stampa nazionale.

Nel 2011 in collaborazione con Telebelluno e in sinergia con l'Associazione Teatro del Cuore di Feltre e Belluno, Roberto Faoro pone in essere la versione di questo spettacolo, presentato alla Fiera Internazionale del Libro di Torino per tramite della Regione Veneto, ottenendo ancora una volta visibilità su quotidiani come La Repubblica, L'Espresso, Il Manifesto, L'Avanti, Hystrio, Il Corriere del Veneto, Il Resto del Carlino, oltre che sulla stampa locale.

Dal 2008 al 2012 ricopre il ruolo di Direttore Artistico organizzando numerose rassegne e spettacoli teatrali in Provincia di Belluno, collaborando con la scrittrice napoletana Vania Russo al testo del copione "L'Incendio di Feltre. Tragedia del Possesso", inerente la distruzione della città medioevale avvenuta nel 1510, per mano dell'esercito imperiale asburgico di Massimiliano, curandone anche la regia.

L'anno 2014 segna il debutto al Teatro Comunale di Belluno di "Annegati di Terra. La Storia dei fratelli Bisaglia", spettacolo ideato da Roberto Faoro coprodotto in sinergia con l'Associazione Teatro del Cuore e TIB Teatro Residenza Teatrale e, nel 2015, dalla consolidata rassegna di teatro comico, satira e cabaret "Sena Ridens", patrocinata del celebre vignettista e giornalista italiano Vincenzo Gallo, detto Vincino, amico e collaborando di Vauro.

Nel 2018 il drammaturgo e regista feltrino viene selezionato a livello nazionale per il progetto I Love Actors promosso dell'Agenzia Avangard di Milano, sulle piccole realtà nazionali che promuovono la cultura teatrale con competenza e passione.

Proprio lo scorso anno è iniziata per l'attore una tournèe europea che ha attraversato Spagna, Inghilterra, Germania, Polonia, Belgio e Italia, per concludersi quest'anno a Bruxells con il monologo "Sogno di una felice Europa" scritto dallo stesso Faoro, con musiche di Piero Bolzan e luci e audio di Valerio Scremin.

Roberto Faoro - Perchè ho deciso di insegnare teatro.

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