"Io se fossi Dio". Giorgio Gaber contro tutti.

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Il 1980? Uno degli anni peggiori dell'Italia repubblicana! Passato alla storia per i governi a guida democristiana, il terrorismo, il terremoto in Irpinia che colpì duramente la Campania Centrale e la Basilicata centro settentrionale, coinvolgendo in maniera ridotta anche il resto dell'Italia meridionale.

Io se fossi Dio, inedito singolo di Giorgio Gaber pubblicato in formato 12 pollici a 33 giri con un solo lato inciso, poteva uscire solo nel corso di quell'annus horribilis.

Nato da una prolungata conversazione telefonica tra lo stesso Gaber e Sandro Luporini, scrittore e pittore, nonchè ex giocatore di basket a buoni livelli, il testo della canzone venne fuori in poco più di un'ora, scritto a mano di getto, quasi senza correzioni.

L'autore se la prendeva un po' con tutti: dai borghesi ai giornalisti, dai politici ai brigatisti. Lunghi versi, alternati ad altri brevissimi senza struttura. Uno scempio della metrica, che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di trasformare in musica.

Fossero state scritte oggi, quelle dure e aspre parole, sarebbero state rigettate dalla critica con termini quali qualunquismo, antipolitica, populismo

Allo stato attuale dei fatti, Io se fossi Dio non ha perso un grammo del suo tragico splendore. A distanza di oltre 40 anni, è un brano ancora attuale, nonostante gli illustri personaggi coinvolti non sono più in vita. 

La politica è cambiata: i vecchi ideali sono stati per lo più rimpiazzati da slogan vuoti e privi di fondamento, a tal punto che si fa molta fatica a distinguere la destra dalla sinistra. 

Non è invece cambiato il potere, con il suo celeberrimo istinto di autodifesa e le sue cerimonie stantie, distanti anni luce dalla vita reale.

Io se fossi Dio è un grandissimo capolavoro. Lo dimostra il fatto che ascoltare certi passaggi così attuali, lascia una sensazione di puro sconforto. Questo fanno le grandi canzoni. Vivono per sempre.

Dopo questa premessa, voglio condividere la registrazione della rara intervista condotta da Sergio Saviane al "Signor G", tratta da Flexi Disc allegato al settimanale "L'Espresso", risalente al 31 maggio 1981, in occasione della promozione di questa apocalisse laica, dalle parole urticanti, scomode e spietate. 

Auguro un piacevole ascolto a tutti voi.

L'Italia di Giorgio Gaber - L'Espresso - rara intervista di Sergio Saviane 1981.

https://www.youtube.com/watch?v=eWzEVR8rPPs&t=16s