Rassegna Teatrale Pier - Essere o non essere.

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Nell'ambito della seconda edizione della rassegna teatrale Pier - Essere o non essere in memoria di Pierluigi Piazza, persona molto conosciuta a Domegge di Cadore per aver lanciato una pagina promozionale su Facebook dall'originale titolo "ognuno di noi dovrebbe trascorrere nella vita almeno un giorno a Grea, l'attore e regista Roberto Faoro porterà in scena venerdì 28 luglio alle ore 20:45 "Io ci credo ciecamente", ovvero il delirio della cronaca locale. 

A seguire, venerdì 11 agosto alle ore 20:45 "L'uomo che faceva parlare i silenzi". Omaggio al grande giornalista e intellettuale Sergio Saviane. Narrazione - spettacolo con letture a cura degli allievi dell'Associazione Teatro del Cuore di Feltre e Belluno.

Io ci credo ciecamente.

Il delirio della cronaca! Chi di noi, almeno una volta nella vita, non è scoppiato a ridere leggendo certi titoli, interviste ed errori riportati nei quotidiani locali, alzi la mano.

Il giornale rappresenta una pagina del mondo, dove si riflette lo specchio dei tempi e, più in particolare, della realtà bellunese con i suoi immancabili tic, manie, pregiudizi e luoghi comuni. Una specie di Grande Fratello di carta, dove capita di finire nell'assurdo e nel comico. 

Il giornale diventa un valido pretesto per ridere e stare insieme allegramente.

L'uomo che faceva parlare i silenzi.

Scrittore, giornalista, polemista, oltre che un audace critico giornalista! Sergio Saviane era la sola persona che potesse scrivere un libro sui delitti di Alleghe, perchè in fondo è stato anche lui protagonista di questa inquietante vicenda di cronaca nera.

Arrivato da ragazzo nel noto paese di montagna situato nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, nel lontano 1939, diviene amico non solo degli albergatori del Centrale, ma anche e soprattutto di Luigia e Luigi del Monego, assassinati la notte del 18 novembre 1946.

Una storia vera, di vittime innocenti, di criminali che uccidono e sgozzano vittime decise intorno al tavolo della cucina di un albergo. 

Terrore, omertà, coperture politiche. Un monologo ossessivo e febbricitante, che restituisce il lungo lavoro d'inchiesta portato avanti da Saviane nella sua interezza e complessità, in un crescendo di pathos che coinvolge e rende partecipi gli spettatori, sollevando ancora oggi dubbi, perplessità e mille domande a cui non è ancora possibile fornire risposta. 

 

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I Delitti di Alleghe a "Spettacoli di Mistero 2021".

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Ho giocato a carte con l'assassino - Sergio Saviane e i Delitti di Alleghe.

Il Festival della ripresa! Veneto: Spettacoli di Mistero è una storica e famosa rassegna che prende spunto dall'immaginario collettivo della nostra regione, grazie ad un ricco patrimonio che fa parte a pieno titolo della gente veneta che, da secoli, esorcizza con racconti misteriosi le proprie ancestrali paure consentendo la piena valorizzazione di luoghi magnifici quali piazze, ville, teatri e castelli, che fanno da palcoscenico alle storie portate in scena da volontari.

Da fine ottobre ai primi di dicembre, dalle montagne alle coste, dalle rive dei nostri laghi alle colline che disegnano dolcemente i tipici paesaggi veneti, saranno molteplici gli eventi e le iniziative pronte ad intrattenere e coinvolgere grandi e piccini, raccontando la maestosità e le tenebre derivanti dalle leggende venete più belle

Storie di streghe e demoni, di folletti dispettosi e di fate generose, di antichi tiranni la cui vita sanguinaria è circonfusa di leggende e di mille fantasmi pronti ad essere evocati, per far emergere i segreti più nascosti.

A comporre il variegato calendario del Festival del Mistero fatto per lo più di spettacoli teatrali, serate di racconto, visite guidate, rievocazioni in costume, cene a tema, mostre, proiezioni, presentazioni di libri, passeggiate in mezzo alla natura o tra i borghi, non poteva mancare l'appuntamento con "Ho giocato a carte con l'assassino", spettacolo teatrale che andrà in scena sabato 13 novembre 2021 alle ore 20:45, presso la sede del Palasport di Sedico. Ad interpretarlo il noto attore, drammaturgo e regista Roberto Faoro

Il monologo tratto dal libro "I Misteri di Alleghe" (Mondadori per Pilotto - 1964) è il risultato della celebre inchiesta giornalistica che valse allo scrittore Sergio Saviane prima una condanna per diffamazione e, poi, a distanza di sette anni, la completa riabilitazione in seguito alla sentenza che, nel 1960, condannò i quattro protagonisti della tragica vicenda di cronaca nera. 

Una storia misteriosa e coinvolgente che si sviluppa all'interno dell'Hotel Centrale di Alleghe, una rinomata località turistica baciata da un'incantevole cornice naturale, immersa sulle Dolomiti Bellunesi, che vede come protagonisti principali le vittime e gli indiziati del delitto.
Sui misteri di quegli anni non è stato svelato ancora tutto e, per tanto, l'autore è alla ricerca di risolvere l'enigma.

Roberto Faoro da voce e corpo allo stesso Saviane, alle vittime innocenti, agli assassini e a tutti i protagonisti di questa storia e incredibile vicenda, in un crescendo di pathos che coinvolge lo spettatore sollevando dubbi e mille domande a cui non è possibile dare una risposta.

Un vero e proprio atto d'amore nei confronti del grande giornalista e di questo incredibile libro che rimane ancora oggi un esempio di inchiesta giornalistica limpida e tagliente, di questa incredibile storia unica al mondo non solo per la cronaca nera, ma soprattutto per il coraggio dimostrato da tanti protagonisti senza i quali lo stesso Saviane non avrebbe potuto raccontare nulla.

"Ho giocato a carte con l'assassino - I delitti di Alleghe" vede la regia di Francesco Bortolini, mentre le musiche sono di Antonio Fiabane e A. Mambrini. Luci e audio a cura di Valerio Scremin

Biglietto: € 10,00. Si ricorda che nel rispetto delle vigenti disposizioni anti Covid-19, l'accesso sarà garantito previo possesso del Green Pass.

Scarica la locandina dello spettacolo.

 

 

 

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Premi e riconoscimenti

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Una carriera sempre in salita! Il poliedrico artista e regista feltrino Roberto Faoro in breve tempo, ha fatto incetta di prestigiosi premi e riconoscimenti ufficiali che hanno contribuito a certificare il suo talento poetico, drammaturgico e teatrale. Certamente il più inaspettato è stato quello al Concorso di Poesia Habere Artem, promosso dal poeta - editore Giuseppe Aletti e da Francesco Gazzè, autore di molti testi delle canzoni del noto cantautore e bassista italiano Max Gazzè. Faoro ha sottoposto alla giuria esaminatrice due componimenti più recenti e uno risalente al 1982; proprio quest'ultimo, dal titolo Davanti al Fuoco, gli è valso l'ammissione alla finale del Concorso Internazionale di Poesia, che si terrà a Roma nel mese di marzo 2020.

Oltre ad aver riscoperto la propria vena artistica e poetica e ad aver vinto la reticenza a partecipare ai concorsi, il poliedrico artista ha avuto altresì conferma della sua capacità drammaturgica. Al Premio Internazionale Salvadore Quasimodo, Roberto Faoro, ha ricevuto, nella sezione teatro, una menzione speciale per il monologo Annegati di Terra - La storia dei Fratelli Bisaglia, che sul filone del teatro civile e di narrazione, ripercorre l'avventura e le vicende umane e politiche di Toni e Mario Bisaglia, ma anche la storia italiana dagli anni sessanta ai novanta, in un continuo gioco di intrecci e rimandi.

Anche il monologo Ho giocato a carte con l'assassino. Sergio Saviane e i delitti di Alleghe, ha riscosso un notevole apprezzamento al Roma Finge Festival, dove la giuria tramite una lettera, ne ha comprovato l'alta qualità di quest'opera teatrale, segnandola tra le meritevoli e inserendola in una rosa di ripescabili. Una risposta più che positiva che lo stesso Faoro ha preso come riconoscimento del valore del suo lavoro e del continuo aggiornamento professionale, che in passato era piaciuto a critici come il giornalista per Il Manifesto, Radio3, web e televisione Gianfranco Capitta e il Professore Universitario Roberto Canziani, riuscendo a catturare l'interesse e l'attenzione anche dei produttori di Zelig Circus, che gli hanno permesso di esibirsi in occasione della selezione degli attori da mandare in prima serata e in tv.

A chiudere il cerchio dei tanti premi, traguardi e riconoscimenti ottenuti nella lunga carriera di questo attore, drammaturgo e regista italiano, anche l'ammissione ad un Corso per Operatori Teatrali indetto dalla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, che offre in Italia percorsi di formazione per tutte le principali figure professionali nel campo del teatro, dell'intrattenimento e dello spettacolo dal vivo. 

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Ho giocato a carte con l'assassino - Sergio Saviane e i delitti di Alleghe

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Di e con: Roberto Faoro
Regia: Francesco Bortolini
Spettacolo coprodotto dall'Associazione Teatro del Cuore di Feltre con Telebelluno e ospitato al Salone Internazionale del Libro di Torino per la Regione Veneto.

Per la prima volta Sergio Saviane e i delitti di Alleghe in scena! Lo spettacolo, un monologo dove la grande forza interpretativa dell'attore feltrino Roberto Faoro è messa in piena luce, ripercorre un'atroce e incredibile storia di morti misteriose e innocenti avvenute ad Alleghe, un piccolo paese aggrappato alla roccia situato nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, avvenuto tra gli anni'30 e gli anni'50, indagate dallo scrittore e giornalista italiano Sergio Saviane e riportate nel libro "I Misteri di Alleghe" (Mondadori per Pilotto - 1964), che rimane ancora oggi un esempio di inchiesta giornalistica limpida e tagliente.

Faoro da voce e corpo allo stesso Saviane, alle vittime innocenti, agli assassini e a tutti i protagonisti di questa storia e incredibile vicenda, in un crescendo di pathos che coinvolge lo spettatore sollevando dubbi e mille domande a cui non è possibile dare risposta. 

Roberto Faoro - Ho giocato a carte con l'assassino. 

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